Ama Sangara – L’Arte dell’Incontro

Ama Sangara – L’Arte dell’Incontro

AMA Sangara

L’Arte dell’Incontro – sculture Dogon in terra cruda

A cura di Pacefuturo Onlus (Michele Costantini e Francesca Nicoli)

30 Settembre – 5 Novembre 2017 – Villa Piazzo, Pettinengo

aperta la domenica dalle 15.00 alle 18.00 – ingresso gratuito

Inaugurazione venerdì 29 settembre 2017
18.30Le forme dell’incontro – Intervento di Fabio Pettirino, antropologo culturale
19.00: Inaugurazione mostra

La mostra, ideata e allestita da Pacefuturo Onlus, fa parte dell’ampio progetto di BI-BOx Art Space Città di TerreRonco e il Biellese per la ceramicaa cui hanno aderito i comuni di Ronco Biellese, Pettinengo, Verrone, Candelo e Biella in collaborazione con Castellamonte in provincia di Torino.

AMA Sangara – L’Arte dell’Incontro, curata da Francesca Nicoli e Michele Costantini, presenterà al pubblico e per la prima volta oltre 20 sculture in terra cruda realizzate da Ama e una decina di gigantografie del suo lavoro, opere della diciassettenne fotografa biellese Noemi Trivero.

Ama Sangara, di lingua Dogon, nasce a Tiogou (Mali) nel 1986. Risiede in Italia da poco più di un anno, nostro ospite nel centro di accoglienza di Pettinengo, dove è presente lo spazio/atelier Oltre i Confini dedicato alla libera espressione artistica a disposizione dei richiedenti asilo. Qui, spontaneamente ed in piena autonomia, ha cominciato a realizzare le sue prime opere, in particolare sculture in argilla e disegni ad acquarello. Attualmente, Ama vive nel Centro di Accoglienza di Biella Chiavazza, dove lavora tutti i giorni nel suo atelier messo a disposizione da Pacefuturo, approfondendo la sua ricerca tra memoria e tempo presente, in attesa di un eventuale riconoscimento di protezione internazionale.

L’Arte dell’Incontro vuole proprio raccontare e condividere con tutti voi questa magica esperienza.

 

Scrive il presidente di Pacefuturo Marco Tonon:

“Ricompare tra noi la magia di immagini che ancora ci catturano, come catturarono e ispirarono grandi artisti del primo ‘900 europeo. Il fascino è forte anche se non tutto comprendiamo. Facciamo fatica a capire quanti messaggi sottintendono queste figure. È una grande lezione che giunge a noi proprio dal continente da cui tutti veniamo.      Noi siamo grati ad Ama, le cui opere ci aiutano a pensare, magari a studiare un mondo vicino, lontano, nostro: perché sono gesto di altissima umanità. Osserviamo con grata meraviglia le sculture ripensando come ci stupivano le pitture paleolitiche quando non avevamo capito che erano altissima arte proprio perché le persone che le fecero erano gente come noi, nostri fratelli”.

Dice Michele Costantini, artista e operatore di Pacefuturo:

“Il progetto Oltre i Confini nasce già nel 2015 da un’idea mia e di Andrea Trivero, ma bisognerà aspettare il maggio del 2016 per vedere in azione il primo Refugees Creative Box, uno spazio sperimentale dedicato alla creatività realizzato all’interno del centro di accoglienza di Villa Pasini a Pettinengo. Se l’edificio che accoglie i rifugiati diventa subito casa e crea rimandi alla protezione, nel RCB si va più in profondità. c’è un’idea di spazio che si fa madre e grembo, si torna all’origine. E sono proprio le forti risonanze con questi temi profondi – espressi attraverso la scelta dei materiali, delle proporzioni e delle forme architettoniche – a far si che in questo spazio avvenga qualcosa di magico“.

Scrive Fabio Pettirino, antropologo che lavora con Pacefuturo:

“Pacefuturo ha voluto proporre i lavori di Ama non tanto e non solo per promuovere il suo talento artistico, espresso nelle forme dell’argilla sapientemente modellata, ma per creare un’occasione di incontro e di riflessione proprio sulle modalità dell’incontrarsi. Le opere prodotte in un Centro di Accoglienza Straordinaria per richiedenti asilo africani si accrescono in tal senso di significati che vanno oltre le doti e le capacità espressive individuali, per narrare l’essenza di una relazione tra persone di diversi continenti che sta contraddistinguendo un’epoca”.